Pensavo che l’arrivo di Caterina mi avesse insegnato che quando ci sono di mezzo i bimbi non vale la pena fare troppi programmi, perchè poi alla fine decidono loro. E noi dobbiamo solo prenderne atto ed adattarci ai cambiamenti che ci “impongono”.
Con lei è stato sempre così, io credevo che avrei lavorato fino all’ottavo mese e invece sono stata messa in maternità anticipata, credevo che sarei stata ad annoiarmi fino alla fine della gravidanza e invece eccola qui, questa frugoletta che scombina tutto decidendo di nascere prestissimo.
Pensavo di aver imparato, e invece no, eccomi pronta a fare mille e un programma per quest’anno: inserimento al nido dal 7 gennaio, recupero di un po’ di tempo per me con l’inizio del distacco, con conseguente piano di remise-en-forme con corsetta al parco più volte la settimana… Il primo febbraio sarei dovuta rientrare al lavoro, inizialmente con “solo” 6 ore e poi il trauma del tempo pieno. Ecco, questa ovviamente era la parte che mi piaceva meno!
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